Con il lavoro da remoto che, nel periodo post-pandemico, è diventato stabilmente la norma, è sempre più evidente che molte organizzazioni non riescono a mantenere in modo efficace la sicurezza dei dati. Al centro di questo problema vi è la mancanza di controlli sugli accessi ai dati.

Secondo Varonis, il 43% di tutte le identità cloud rimane abbandonato e inutilizzato, mentre tre identità cloud su quattro appartengono a contatti esterni e restano attive anche dopo che questi hanno lasciato l’azienda.

Molte organizzazioni semplicemente non dispongono di un quadro coerente per identificare gli asset di dati esposti e gestire l’accesso degli utenti a tali risorse, per non parlare del rispetto del principio del privilegio minimo. Questo lascia le informazioni vulnerabili agli attaccanti e le organizzazioni esposte a violazioni dei dati e infrazioni normative.

Questo blog analizzerà perché le organizzazioni non riescono a implementare una sicurezza dei dati adeguata e spiegherà come una soluzione di sicurezza incentrata sui dati può ridurre il rischio di un incidente di sicurezza.

L’errore principale: proteggere l’infrastruttura anziché gli utenti

Uno dei motivi principali per cui le organizzazioni faticano a gestire l’accesso ai dati è l’affidamento a modelli di sicurezza obsoleti, basati sul confinamento delle risorse in sede anziché sulla protezione dei dati stessi.

Sebbene questo approccio fosse in parte efficace prima dell’adozione diffusa del cloud computing, tali controlli non riescono a stare al passo con l’accesso decentralizzato ai dati di oggi.

Gli utenti moderni, infatti, non accedono alle informazioni protette solo da un singolo server, ma lo fanno dall’ufficio, da casa, e utilizzando un mix di dispositivi aziendali e persino personali.

Ciò significa che le organizzazioni hanno bisogno di una soluzione in grado di identificare, mappare e classificare continuamente i dati man mano che questi risiedono e si spostano nell’ambiente, se vogliono mantenere trasparenza sulla propria superficie di attacco.

In pratica, i team di sicurezza e i responsabili devono essere in grado di catalogare dati e utenti, assegnare a ciascun utente un livello di accesso appropriato e monitorare/verificare come questi interagiscono con i dati, per assicurarsi che non si verifichino attività malevole.

La necessità di data security, detection and response

Sebbene identificare e classificare i dati sia il primo passo verso l’implementazione di una soluzione di sicurezza incentrata sui dati, le organizzazioni devono anche essere in grado di reagire rapidamente quando un utente non autorizzato ottiene l’accesso a un asset o tenta di modificarlo o esfiltrarlo.

In altre parole, sono necessarie capacità di Data Security, Detection and Response per monitorare continuamente l’accesso ai dati strutturati e non strutturati in tutto l’ambiente, rilevare le minacce alla sicurezza e contenerle.

Con il 45% delle organizzazioni che ha subito una violazione di dati basata sul cloud o un audit fallito nell’ultimo anno, Data Security, Detection and Response non è più un “nice to have”, ma un requisito essenziale per chi vuole proteggere costantemente i propri dati.

Interno o esterno: le sfide pratiche dell’implementazione di una soluzione di sicurezza incentrata sui dati

Sebbene molte organizzazioni siano consapevoli che la protezione dei dati rappresenta la sfida centrale della sicurezza moderna, poche dispongono delle risorse e competenze interne necessarie per implementare un vero modello di sicurezza incentrato sui dati, soprattutto in un contesto cloud.

Infatti, le ricerche mostrano che il 39% delle organizzazioni considera la cyber security e il cloud computing i maggiori gap di competenze.

Tuttavia, i servizi gestiti offrono una risposta a questa carenza di competenze, consentendo alle organizzazioni di pagare un canone a un fornitore di sicurezza che identificherà, mapperà e classificherà gli asset di dati e fornirà indicazioni su come proteggerli al meglio.

Il managed varonis data security service

Il servizio Managed Varonis Data Security di Integrity360 ti offre il supporto di un team di analisti di sicurezza esperti che possono aiutarti a distribuire e gestire la piattaforma Varonis, consentendo alla tua organizzazione di individuare gli asset di dati critici.

Una volta identificati gli asset, il team può fornire supporto 24/7 per il rilevamento e la risposta agli incidenti di sicurezza dei dati e per la gestione del rischio interno, da un Security Operations Centre (SOC) all’avanguardia.

In pratica, questo significa che sarai in grado di rilevare automaticamente attività malevole, avvisare i tuoi analisti di eventuali modifiche sospette e automatizzare l’annullamento delle modifiche globali a utenti/gruppi, autorizzazioni delle cartelle e appartenenze ai gruppi di Active Directory.

Impedisci che i tuoi dati finiscano nelle mani sbagliate

In un mondo in cui i criminali informatici tentano quotidianamente di esfiltrare dati critici, una soluzione di sicurezza incentrata sui dati è essenziale per ridurre l’esposizione. Identificare, classificare e controllare l’accesso ai tuoi dati è la chiave per applicare un modello di sicurezza zero trust e impedire che informazioni regolamentate cadano nelle mani sbagliate.

Vuoi saperne di più su come una soluzione di sicurezza incentrata sui dati può proteggere le tue informazioni? Clicca il pulsante per contattare i nostri esperti.